Progetto ONDE

mettersi in gioco e mettere in gioco le diverse abilità espressive
un’esperienza di laboratorio teatrale in sinergia con i professionisti del teatro
da un’idea di Enrica Rèpaci

Sommario

Incontri non per caso e sviluppi
Motivazioni al progetto
Partecipanti al progetto Onde
I quattro giovani amici di Arcipelago Sordità
I Partners del progetto Onde
L’idea condivisa
L.I.S. – La Lingua dei Segni Italiana a teatro
Altri progetti di Arcipelago Sordità precedenti progetto Onde

Il laboratorio teatrale
L’esperienza del Laboratorio nelle parole degli attori
Il risultato finale: lo spettacolo "Onde non solo parole"
Story Board
Commenti del pubblico
Incontri in itinere
Spettacoli
DVD promozionale

Incontri non per caso e sviluppi

Alla fine del 2006 Enrica Rèpaci e Daniele Braiucca, già compagni di scuola al Liceo, dopo molti anni si incontrano “non per caso” e si raccontano le loro esperienze umane e professionali. Incontri successivi, alla ricerca di possibili sinergie per lavori condivisi, porteranno alla progettazione di “Onde”. Enrica Rèpaci conosce molti giovani con sordità fin da quando erano bambini e mantiene rapporti  amicali con molti di loro e le loro famiglie. In ambito professionale li ha spesso coinvolti, invitandoli a portare le loro testimonianze.  Questa idea di un laboratorio teatrale  è accolta subito dai giovani con particolare entusiasmo. L’idea è di allestire uno spettacolo che mostri al pubblico le loro abilità senza parlare di sordità. Teatro Elidan non conosce il mondo della sordità e dei “sordi” ma è sensibile alla proposta. L’idea di un teatro inclusivo è un sogno che si può realizzare, così decide di intraprendere questo “nuovo” viaggio alla scoperta di mondi e modi diversi di vivere e comunicare. Enrica Rèpaci, nel gennaio 2007, crea l’occasione d’incontro dei giovani  amici di Arcipelago Sordità con Teatro Elidan e nasce così il Laboratorio Teatrale Sperimentale “Onde” al quale aderiscono inizialmente Chiara Giroldi, Luca Lorvetti e Mauro Dori e successivamente Mauro De Paoli.

Motivazioni al progetto

Il mondo di chi vive la sordità sulla propria pelle è poco e mal conosciuto e tanti sono i pregiudizi e gli stereotipi che fanno da barriera e dovrebbero essere abbattuti.
La comunicazione si avvale di molti linguaggi, non solo parole.
La diversità si accompagna bene alla creatività ed il linguaggio artistico é un mezzo potente di comunicazione.
Il teatro utilizza molteplici linguaggi, si offre ad un grande pubblico “eterogeneo” e dovrebbe includere anche la Lingua dei Segni.
L’esperienza teatrale “inclusiva” è un’occasione importante di crescita per tutti: attori e spettatori.

Partecipanti al Progetto Onde

Enrica Rèpaci, psicologa responsabile di Arcipelago Sordità, consulente del Laboratorio teatrale.
4 giovani amici di Arcipelago Sordità: Chiara Giroldi, Luca Lorvetti, Mauro Dori, Mauro De Paoli.
Daniele Braiucca, regista e sceneggiatore di Teatro Elidan.
Elisa Renaldin, attrice e presidente dell’Associazione Culturale Teatro Elidan.
Gianluca
Lunardi e Giorgio Vojak, attori di Teatro Elidan.

I 4 giovani amici di Arcipelago Sordità nel Progetto Onde

Onde4Amici
da sx, Mauro De Paoli, Luca Lorvetti, Mauro Dori e Chiara Giroldi

Quattro giovani con sordità profonda fin dalla prima infanzia; quattro storie di sordità differente;
quattro percorsi riabilitativi e di studio differenti; diverse abilità di comunicazione; apparecchi acustici endoauricolari non lineari; desiderio comune di “mettersi in gioco”; desiderio di partecipare e condividere il Progetto Onde per un obiettivo comune:
<
la comunicazione possibile senza barriere: onde, non solo parole>.

OndeFotoGruppo

I partners del Progetto Onde:
esperienze umane e professionali diverse e complementari.

Enrica Rèpaci ha un’esperienza pluriennale nel mondo della sordità, a livello personale – familiare, professionale e di volontariato. Condivide con una larga rete di amici la visione dell’essere umano in una prospettiva bio – psico – sociale e spirituale, sottolineando la necessità di coniugare il “sapere esperto” con il “sapere dell’esperienza”: ascolto e comunicazione. Lavora per favorire i processi di integrazione.
Daniele Braiucca ed Elisa Renaldin hanno maturato una lunga esperienza professionale, anche di teatro “sociale”, affrontando i temi della diversità e del disagio sociale. Daniele Braiucca inoltre si interessa da tempo agli studi sui “sistemi percettivi” e su come tradurli in eventi e spettacoli.

L’idea condivisa

Coniugare diversità e creatività.
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sordità e della comunicazione, per una nuova lettura della disabilità come diversa abilità.
Portare sulla scena del teatro, nell’ambito di un gruppo “integrato” e con esperti del settore, giovani amici con sordità che mostrano al mondo le loro straordinarie abilità espressive e comunicative.
Utilizzare i segni della L.I.S. in ambito teatrale per arricchire la comunicazione e favorire la fruizione degli spettacoli anche da parte di chi è “sordo segnante”.

L.I.S. –  la Lingua dei Segni Italiana a teatro

Le persone con sordità appartengono ad un vasto arcipelago, variegato e complesso: ognuno con la sua storia personale, familiare, sociale e culturale, intrecciata con quella di tanti altri. Dei quattro giovani con sordità del Laboratorio Onde, due sono “bilingui”: oltre alla lingua italiana parlata, hanno competenza in Lingua dei Segni  e “segnano” fin dall’infanzia con i loro genitori segnanti. Ciò ha permesso di includere nello spettacolo anche questa modalità di comunicazione: una “novità” assoluta per il Teatro (*) e per Teatro Elidan che non conosceva questo mondo; una “novità” anche per gli spettatori che l’hanno saputo apprezzare. “Onde non solo parole” si rivolge ad un pubblico eterogeneo, compreso i sordi segnanti, mostrando l’esempio tangibile di una  <comunicazione accessibile, senza barriere>.

(*) Teatro in genere. In Italia esistono alcune Compagnie teatrali  composte solo da “sordi” che utilizzano esclusivamente la L.I.S. nei loro spettacoli.

Altri progetti di Arcipelago Sordita’ precedenti  Progetto Onde

Progetto Kimu: incontri volti a scoprire caratteristiche e dinamiche dei processi comunicativi quando uno o più partners della comunicazione ha/hanno un sentire – udire differente; valorizzare la difficoltà come elemento essenziale per il processo creativo, comprendere la propria e l’altrui diversità, sviluppare un atteggiamento di apertura e disponibilità nei confronti degli altri, comprendere quanto l’ambiente fisico, sociale e culturale può essere barriera o, al contrario, facilitatore; scoprire la diversità come vantaggio ed occasione di arricchimento… continua qui.

Progetto
Comunic-abilità: ascoltare con gli occhi, parlare con gli occhi, per sensibilizzare ed educare alla diversità e a differenti  modalità ed abilità comunicative. Progetto realizzato in sinergia con Il Centro Documentazione Handicap di Bologna… continua qui.

Il laboratorio teatrale Onde

Durata del Laboratorio: Febbraio 2007 – febbraio 2008
Tempo: 60 ore di laboratorio + 40 ore extra laboratorio
Sede del Laboratorio: Morazzone (VA)
Attività: esercitazioni varie,  movimenti corporei, coreografie, improvvisazioni musicali, danza, gestualità, voce, parole e segni; riflessioni, scambio e confronto di idee; riprese video e fotografiche; story board; collaborazione alla sceneggiatura;  realizzazione dei costumi e dei materiali di scena; apprendimento dei “segni” della L.I.S. grazie ai “maestri” dei segni, Mauro Dori e Mauro De Paoli; incontri fuori dal laboratorio, anche di tipo ricreativo, per approfondire la reciproca conoscenza, esercitarsi insieme, partecipare l’esperienza ad altri e con altri; serate “Sshh Party” di sensibilizzazione alla L.I.S. ed al mondo dei segnanti. 

L’esperienza  del Laboratorio nelle parole di alcuni <attori>

OndeAttori

Chiara, Penny: “… noi ragazzi del gruppo per un paio di mesi, durante le prove abbiamo fatto molti esercizi di “scioglimento”, improvvisazione, urla, smorfie, espressioni. Durante queste serate il nostro regista ha avuto modo di conoscerci meglio tutti e quindi capire cosa avremmo potuto dare o fare in uno spettacolo. E così è stato. Ognuno di noi ha ricevuto la parte azzeccata al proprio carattere quindi per il mio caso è stato molto naturale entrare nel personaggio. Grazie al riscaldamento e agli esercizi di scioglimento abbiamo imparato a lasciare fuori dalla porta la vergogna o l’imbarazzo per far posto al nostro vero “io”. Dopodiché è stato molto più facile lasciarsi trasportare dalla fantasia e dalla musica durante lo spettacolo”.

Luca, Sins: “… all’inizio ero molto rigido e imbarazzato sentendomi messo in primo piano, ma con la massima disponibilità ed i consigli del regista, uniti alla pazienza degli altri compagni, sono riuscito, anche se a fatica, a realizzare il mio personaggio. Oggi ne sono fiero. Non ho mai conosciuto la lingua dei segni (L.I.S); solo quando ho iniziato a frequentare i due Mauro del Gruppo Onde ho scoperto questo modo di “parlare” tra persone che hanno problemi di udito. L’ho imparato anch’io durante l’attività del Laboratorio non senza fatica. Alla fine è stato piacevole aver potuto far comprendere agli altri il significato del nostro spettacolo”.

Maurino, Charlie: “Io ho un corpo molto rigido, ci sono stati molti allenamenti, di riscaldamento e di flessibilità, ho seguito il consiglio che gli altri mi davano e ci sono riuscito abbastanza, poi è sempre improvvisazione, la devi sentire dentro di te la musica e il tuo corpo risponde a suo modo, quindi una cosa naturale … Ho cercato “segni” semplici, “commestibili” per gli attori “udenti” ma anche per il pubblico “udente”, facili da capire e veloci, ho fatto un DVD per i miei compagni di gruppo in modo che potessero studiarselo a casa”.

Gianluca, Capitan Bolina: “Il rapporto che si è creato nel gruppo è stato talmente bello che alcune volte ci si dimenticava di aver a che fare con dei ragazzi “sordi” anche perché mi sono reso conto che questi ragazzi sono un po’ speciali, infatti al contrario di moltissimi altri ragazzi con problemi uditivi hanno un’ottima dizione, il che permette loro d’integrarsi meglio. Abbiamo fatto alcune lezioni di lingua dei segni per poterli usare anche noi nello spettacolo, ma tra di noi, fuori dal laboratorio, si comunica senza, limitandoci a guardarci in faccia quando dobbiamo parlare. Naturalmente nello spettacolo non è sempre possibile essere “frontali” e quindi entra in gioco il grosso lavoro di gruppo che ti permette di capire cosa dire e quando dirlo anche solo percependo un movimento o sentendo un ritmo”.

Il risultato finale: lo spettacolo “Onde, non solo parole

Il racconto di un viaggio tra simboliche “onde marine”, vissuto, percepito e rappresentato da chi ha un sentire–udire differente, insieme con altri “esploratori" di mondi. Sette personaggi in viaggio per il mondo si ritrovano in luoghi e situazioni in cui sperimentano diverse forme di comunicazione, dando vita a giochi teatrali simbolici, talvolta parossistici, spessissimo buffi ed esilaranti. Lo spettacolo offre anche un momento d’incontro, confronto e scambio con la città e le realtà sociali che la abitano. Crediamo che la responsabilità dei vari servizi che si occupano di persone in situazione di handicap sia una responsabilità che vada condivisa con tutti i cittadini e che portare in scena le realtà riguardanti questa condizione, porti alla condivisione di una  realtà che appartiene, in un modo o nell’altro, a tutti noi.

Lo STORY BOARD a cura di Enrica Rèpaci, pdf 15,87 MB

Commenti del pubblico

< La traccia mitica della narrazione è un sapiente canovaccio arcaico e scenico delineato nelle intelligenti forme del teatro contemporaneo e del mondo dei media nonché del cinema classico, direi Chaplin e a tratti anche la gradevole pubblicità. L’affiatamento degli attori dà voce a una compagnia teatrale che radica l’esperienza della scena nel lavoro comune di una scrittura registica guida dei ritmi e dei movimenti dei gruppi. Ridere di cuore è il compenso di numerose gag rinnovate proprio da quelle caratteristiche verbali, di emissione e gestualità della lingua dell’italiano segnato e della LIS, che aggiungono un nuovo valore semantico e scenico alle citazioni colte (cinema, televisione, teatro), in un modo così naturale che oserei dire calano i personaggi in un unicum di forma e contenuto, assai raro in uno spettacolo che nasce così in punta di piedi come accadeva nel teatro delle cantine di un tempo giovane e audace. Questi ragazzi di “Onde” vanno sostenuti, incoraggiati nella loro avventura e meritano un applauso per la loro arte scenica. Uno spettacolo da rivedere!>

< Profondità del messaggio, divertimento, entusiasmo. Gli attori sono davvero bravi e hanno una spontaneità che dona allo spettacolo, una freschezza incredibile.>

< Unione forte di corpo e mente, parole suoni segni. Equilibrio di ironia e profondità. Sguardi vivi e brillanti del piacere del fare insieme e del condividere una pratica di linguaggi integrati dove riconoscerci tutti come persone intere.>

< Spettacolo unico, dico bene "unico" perché si rimane a bocca aperta a vedere la "fusione" scintillante tra i sordi e gli udenti.>

< Spettacolo che realizza integrazione senza doverla mettere a tema, senza dover mettere per forza in scena un udente ed un sordo che non si capiscono. LIS e parole hanno giocato e si sono fuse, mai l’una è diventata traduzione dell’altra. Un lavoro importante che andrebbe diffuso.>

< La speranza è che questo spettacolo sia come un ciottolo, di quelli che rimbalzano, gettato non in uno ma in più specchi d’acqua (in diversi territori d’Italia), così che la carica positiva che riesce a trasmettere si diffonda a cerchi concentrici tra coloro che, oltre le rigidità e i pregiudizi sulla sordità, credono nella comunicazione autentica tra esseri umani.>

< Questo spettacolo in cui ci sono attori sordi e udenti insieme, ha dato la dimostrazione di un’integrazione totale. In questo modo si parla di un’unica comunicazione, una comunicazione tra sordi e udenti che può funzionare, che può andare avanti. E questa è una cosa importante perché non si deve parlare di mondi separati ma si dovrebbe lavorare insieme per far capire che cosa significa la comunicazione. Ogni persona sorda o anche udente, ovviamente deve poter scegliere la sua comunicazione. Uno deve conoscere tutti e due i mondi, deve conoscere la possibilità dell’ oralismo ma anche il segnato. L’importante è l’integrazione e il rispetto della persona e la libertà della persona di scegliere autonomamente.> (Virginio Castelnuovo, Presidente Ente Nazionale Sordi, Milano)

< I ragazzi che hanno un problema pesante e anche grave di udito, attraverso tecnologie che noi abbiamo messo a punto e che pratichiamo costantemente con questi ragazzi e che seguiamo anche nell’evolversi delle loro situazioni personali, ecco, malgrado ciò questi ragazzi hanno delle espressioni artistiche che sono veramente abbastanza fuori dell’ordinario e riescono a rivolgersi  attraverso la loro grande espressività al pubblico misto di udenti e non udenti. Io auguro a questo gruppo di diventare artisti sempre più conosciuti e brillanti ma già le premesse secondo me ci sono tutte. Hanno fatto uno spettacolo veramente incredibilmente eccezionale. L’importante è  che questo sia anche comunicato alle istituzioni e più in generale allo Stato che deve essere presente, soprattutto verso persone che una volta si chiamavano “handicappati” e che adesso giustamente si chiamano  “diversamente abili”, in modo da poter togliere le barriere. Poi, una volta tolte le barriere, loro vanno, vanno per la loro strada.> (Lucio Racca, A.D. Linear s.r.l., Genova)

I COMMENTI del PUBBLICO,
pdf

Incontri in itinere

Viaggio a Londra al “Chickenshed Theatre, Teatro “inclusivo” fin dal 1974, dove “tutti” possono partecipare e dove gli attori utilizzano “sempre” la Lingua dei Segni (B.S.L.) nei loro spettacoli.

L’esperienza di Onde nella tesi di laurea in Storia del Teatro, Facoltà Lettere e Filosofia,  Università ROMA TRE –   di G. Zuddas: “Integr-azioni. In teatro fra silenzio e suono”.

Incontro a Varese con la Compagnia Teatrale dell’Ēcole des sourds de Douz (Tunisia), il regista Brahim Ben Amor e il direttore della Scuola, Mustapha Belarbi per la presentazione della pièce: "Le témoin".

"Onde non solo parole a Milano insieme con altri due artisti “sordi”: il musicista Daniele Gambini (Milano) ed il poeta Francesco Napoli (Roma).

Arcipelago Sordità e " Laboratorio Onde" a Spazio Incontri-HANDImatica (BO), novembre 2008.

Incontri con i giovani del Rotaract Club Varese Verbano e loro entusiasta partecipazione a serate in silenzio: "Sshh Party".

"Onde non solo parole" nell’ambito della manifestazione sportiva SPORTMARATHON.

"Onde non solo parole": incontri con tante persone diverse che si sono avvicinate all’esperienza del laboratorio integrato e sono diventate amiche.

Spettacoli – da febbraio 2008 a marzo 2010

13 marzo 2010 – SENIGALLIA – Teatro La Fenice, a cura di ENS ONLUS Ancona

19 novembre 2009 – CASSANO MAGNAGO – Teatro Auditorium, a cura dell’Associazione  Famiglie Persone Disabili – A.F.P.D.  – di Cassano Magnago

16 aprile 2009 – VARESE – Cinema Teatro Nuovo, nell’ambito della Rassegna Note di Scena

31 gennaio 2009 – BISUSCHIO – Teatro San Giorgio – Spettacolo per gli alunni dell’I.S.I.S. Valceresio

18 ottobre 2008 – CASSANO MAGNAGO  – Teatro Oratorio San Carlo, aA cura dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cassano Magnago con i gruppi di volontariato del territorio.

11 ottobre 2008 – MILANO – Teatro Auditorium San Fedele – “Musica, Poesia, Teatro” – Con il patrocinio della Provincia di Milano, il sostegno di ENS Milano e il contributo di Linear s.r.l. – DVD dell’evento a cura di Archivio Dedalus Milano

30 maggio 2008 – BISUSCHIO – Teatro San Giorgio – Con il patrocinio dei Comuni di Arcisate, Bisuschio, Cantello, Cuasso, Induno Olona – Nell’ambito della Rassegna Sport Marathon 2008

12 aprile 2008 – SCHIANNO  – Teatro dell’Oratorio San Luigi

9 e 10 febbraio 2008 – MORAZZONE – Centro Comunale Polivalente – Nell’ambito della rassegna teatrale del Comune di Morazzone

DVD promozionale

Il DVD promozionale, con frammenti della serata svolta a Milano all’Auditorium San Fedele, l’11 Ottobre 2008, in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi di Milano ed il Patrocinio della Provincia di Milano, dal titolo: <  Musica Poesia Teatro –
Onde, non solo parole >, è stato realizzato da Vincenzo Pezzella, Poemvideo – Archivio Dedalus, Milano con i contributi della Provincia di Milano e di Linear s.r.l. Genova.