ciao a tutti,

sono un ragazzo sordo, non sono l’unico della mia famiglia… ma anche genitori e zii materni lo sono. Quando ero piccolo ero un bimbo molto vivace e curioso di conoscere le cose nuove, però ero un pò permalosetto quando mi facevano la solita domanda "cos’ è quella cosa che hai tra le orecchie?" A furia di sentirmelo dire spesso perdevo la pazienza e non rispondevo.

Facevo logopedia due volte alla settimana e devo dire che, grazie alle logopediste, parlo abbastanza bene da poter comunicare con le persone "udenti" senza problemi; infatti non avendo problemi di questo genere di solito ero contento … però c’ erano dei momenti in cui gli amici mi escludevano, forse mi vedevano diverso oppure non mi ritenevano all’altezza della situazione e un pò ci rimanevo male.

Giocavo spesso a pallone, la mia passione, ed ero bravo. Grazie a questo talento potevo avere amici, ma man mano che crescevo capivo che mi erano amici più per il mio talento che per la persona stessa; per fortuna conoscevo altri ragazzi "audiolesi" come me che anche loro provavano le stesse sensazioni che percepivo io nei confronti degli "udenti".

Con i miei genitori ho un buon rapporto e un buon dialogo e, nonostante non portano le protesi acustiche, sono persone felici che sanno stare in mezzo a tutti gli altri in questo mondo, mentre a scuola, nonostante ero un ragazzo intelligente e sveglio avevo bisogno lo stesso di un insegnante di sostegno; alle elementari ce l’avevo raramente, quando poteva venire mi aiutava, alle medie dicevano che non avevo bisogno perchè ero sveglio ma non comprendevano il mio vero problema che non è di intelligenza ma il fatto che non potevo seguire tutte e sei le ore le labbra dei professori ed elaborare e cercare di capire. Quei tre anni furono un incubo ma riuscii a superare tutto. Arrivato alle superiori in prima venni bocciato più per condotta che per i voti, ero un ragazzo vivace un pò troppo; l’ anno dopo mi trovarono un insegnante di sostegno che poteva venire a casa mia, una persona in gamba ma non aveva i requisiti per insegnarmi le materie della scuola per la quale mi ero iscritto ma nonostante tutto se ho preso la maturità per la maggior parte è merito suo.

Mi ricordo che mi arrabbiavo spesso con gli insegnanti perchè mi davano i voti sbagliati per due motivi:
– se c’ era un momento in cui tutti copiavano da me, i voti degli altri erano sempre più alti dei miei e la cosa mi ha fatto capire che partivo svantaggiato per il fatto che per loro essendo sordo e con difficoltà ero io a copiare, nelle interrogazioni facevo fatica per un mio difetto, nello scritto ero bravo ma questo gli insegnanti non l’ hanno mai capito.
– i voti non erano adatti a me, cioè io sono nato sordo, ho avuto un’ educazione da genitori sordi quindi un pò diversa da quella degli altri quindi ci sono delle parole o dei momenti in cui posso trovare difficoltà, ma loro non ne hanno mai voluto sapere.

Dopo la maturità passarono 2 anni prima che io trovassi lavoro ma  in questi due anni mi sono tenuto occupato in varie attività di cui elenco:
– sono diventato prima consigliere poi presidente di un’associazione chiamata "spazio giovani sordi" dove ci si trovava per incontri sportivi o di cultura o di divertimento;
–  collaboravo con l’ ENS di Varese dove mi hanno assegnato il compito di seguire il progetto della PROMOSORDITà;
–  sono responsabile della squadra di calcio;
–  recito a teatro, un iniziativa che promuove l’integrazione tra sordi e udenti chiamata "ONDE".

Tra queste attività quella che mi prende di più è la squadra di calcio, perchè ho tirato fuori ragazzi dalla loro quotidianità, erano emarginati solo per il loro handicap uditivo, e conoscendo persone uguali a loro e facendo sport, queste persone sono cresciute umanamente, ora sono tutti più maturi e consapevoli di loro stessi, infatti lo sport aiuta molto e spero di trovare altri ragazzi interessati a entrare nella squadra di calcio.

Ecco questa è la mia storia.