Storia di Lara

Lara è stata desiderata ed amata fin dal suo concepimento.

La gravidanza è andata bene ed io ho continuato a lavorare fino all’ultimo, ma al momento del parto qualcosa non è andato per il meglio, anzi mi hanno dovuto fare un taglio cesareo e c’è stata una sofferenza fetale (distaccamento della placenta e liquido tinto). Dai test effettuati dopo la nascita tutto risulta nella norma e i medici dicono che la bambina non ha riportato conseguenze.

Lara cresce proprio bene: mangia, dorme, ride tanto e fa tanti versetti come tutti i bambini della sua età. Al controllo dei sei mesi la mia pediatra conferma che  tutto va per il meglio. Io continuo il mio lavoro che posso svolgere anche da casa e sono piuttosto indaffarata per cui ho la tentazione di rimandare il controllo pediatrico del Consultorio ma fortunatamente rimuovo quest’idea e porto Lara all’appuntamento. Infatti questa visita prevedeva anche un controllo dell’udito. Durante il test, Lara non si gira quando fanno dei suoni alle sue spalle con giochini vari ma il medico pediatra però non dà molta importanza alla cosa e sostiene che la bambina probabilmente è distratta e più attratta da altri oggetti che sono sulla sua scrivania e comunque mi congeda dicendo che rifaranno un controllo fra qualche mese.

Mentre torno a casa inizio però a ripassare nella mia mente una serie di episodi che mi avevano colpito ma non allertato particolarmente: Lara quando dorme non è disturbata da rumori, posso perfino usare l’aspirapolvere e non si era spaventata nemmeno quando era scoppiato un palloncino vicino a lei durante una festicciola familiare.
Giunta a casa, stando attenta a non farmi vedere,  provo a fare una serie di rumori sempre più forti : niente, Lara non reagisce e non si volta.
Tutti i parenti ed amici ai quali dò la notizia dicono che non è possibile ma gli esami che effettuiamo a distanza di pochi giorni confermano i dubbi. La pediatra mi invia ad un centro specialistrico dove mi prescrivono un esame da fare presso un altro ospedale in quanto il loro macchinario è temporaneamente guasto.
Ritiro allo sportello, e senza che un medico mi spieghi nulla!, il referto dei “potenziali evocati”: sordità profonda a sinistra, a destra perdita compatibile con anacusia.

Tutto di colpo diventa nero : ma come è possibile che le cose che capitano agli altri possano capitare a te?

Ci appoggiamo al primo centro specialistico che ci aveva ricevuti e seguiamo il loro consiglio per la protesizzazione acustica e la rieducazione del linguaggio. Dopo pochi incontri però io esco molto depressa: prima ci avevano detto che era presto per fare un quadro sul futuro della bambina data la tenera età e subito dopo  avevano dato per scontato che, vista la gravità, non avrebbe mai parlato bene e non c’era niente di male se per comunicare si dovevano usare anche dei segni. Poi mi dicono di esercitare la bambina a riconoscere i rumori, ma è deprimente perchè Lara, una volta che li ha riconosciuti, non ha voglia di girarsi sempre e questa cosa diventa motivo di continue ansie del tipo: ma sente o non sente?
Fortunatamente parenti ed amici ci stanno vicino e tra questi una cara amica insiste affinchè ci si informi sulla riabilitazione perchè ha visto dei ragazzi al “Costanzo Show” che avendo seguito un metodo particolare musicale, nonostante la loro sordità profonda ma portatori di apparecchi acustici, parlavano bene ed erano socialmente ben integrati. Mia sorella si informa meglio e mi fornisce il recapito di una psicologa anche esperta di quel Metodo*.

Fin dal primo incontro, anche senza aver capito molto, ho la sensazione di aver trovato la strada giusta: la Dottoressa** ci dà molte speranze e ci rassicura che la bambina ha buone potenzialità per sviluppare il linguaggio e la parola e potrà svolgere una vita praticamente normale: “vedrete” – disse convinta – “ Lara a un anno dirà mamma”… e così è stato. In poco tempo si è instaurato tra noi un buon rapporto di fiducia. Lei non solo ci ha guidato nelle proposte specifiche per la bambina ma ci  ha aiutato a 360° nella sua crescita globale  e come appoggio psicologico per noi genitori soprattutto come affrontare e superare inevitabili ansie e momenti di crisi. Ricordo che mio marito ogni tanto mi prendeva in giro chiedendomi cosa aveva detto di cucinare per la sera la psicologa!

Passo a passo, cantando … sì, cantando, perchè il Metodo utilizza molto la voce cantata … e cercando di “apprendere giocando”, in famiglia ci siamo rasserenati e abbiamo anche avuto il coraggio di avere un altro figlio.

Ovviamente non è stato un percorso tutto rose e fiori. E’ stato anche faticoso e quando non riuscivo a stare con la mia bambina come avrei dovuto e voluto mi sentivo in colpa.

Oggi Lara è una ragazzina adolescente di 12 anni che frequenta la seconda media di una scuola statale, senza insegnate di sostegno e  con buoni risultati. Tanti non si accorgono nemmeno del suo problema di udito anche se la pronuncia talvolta non è perfetta. E’ serena e questo è molto importante per noi e per ora sta affrontando l’adolescenza senza particolari problemi rispetto ai suoi coetanei.

La mamma di Lara
Gennaio 2008

ringraziamentiLara

La “Storia di Lara” è stata pubblicata su “Effeta“, rivista della Fondazione Gualandi, 1 marzo 2008.

*Autrice del Metodo creativo, stimolativo, riabilitativo della comunicazione orale e scritta con le strutture musicali, è la DR. Sci, Prof.ssa ZORA DREZANCIC.

** Si tratta della dott.ssa Enrica Rèpaci

Corsi, seminari e giornate di studio per l’apprendimento del Metodo sono aperti ai genitori e a quanti si occupano di comunicazione e linguaggio, abilitazione e riabilitazione.